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mercoledì 24 giugno 2015

Verso casa

Vorrei raccontare - anche se forse non riuscirò - la luce liquida che questa mattina percorreva gli occhi di Gianfranco, che per fortuna - o perché noi abbiamo voluto cosi - è riuscito a consegnare direttamente la bici a papa Francesco. In quegli occhi color fiumi di montagna ho visto il nostro viaggio, la nostra avventura, i preparativi, le serate a confrontarci sulle strade da prendere, i disegni delle divise, l'energia di Renzo che ci traina quando ci rilassiamo troppo... un piccolo mondo che si forma e si espande fino a catturare tredici anime che attraversano l'Italia con tutte le loro differenze, le loro idee, i loro sogni, ma in un'unica fila, e io a dirigere questa orchestra che in pianura suona la musica del vento sulla faccia.
C'è Denis che scala le montagne, inseguito dal nostro Vittorio, un piccolo uomo di quindici anni capace di superare ampiamente le teste di dodici adulti, e Pierluigi sempre silenzioso ma presente come la luna nelle serate stellate, e poi quella scintilla pronta a esplodere in divertimento per tutti che è Efisio. Ci sono la calma, il ritmo la sicurezza di chi sulla strada pedala da tanto tempo, come Roberto e Giampiero, sempre pronti all'avventura. E poi i gioielli, tre perle fantastiche che hanno dato bellezza e stile, sempre pronte da vere campionesse: Emilia, Loredana, Murielle, e Anna che ha guidato il furgone supportandoci e sopportandoci per tutto il viaggio. Tutto questo era negli occhi di Gianfranco e rimane nei nostri cuori, forse non sono riuscito a comunicare bene quello che ho visto ma sono contento di essere qui in questo momento con uno scrigno nuovo di emozioni che conserverò gelosamente per sempre. Grazie ragazzi.

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